I blancos non saranno per niente blancos a Cardiff: per motivi organizzativi sono gli ospiti della finale, e vestiranno quindi la seconda maglia. Nel novembre 2018, lo stipendio medio del primo team del Madrid era di £8,1 milioni (10,6 milioni di dollari) all’anno, rendendolo la seconda squadra sportiva più pagata al mondo dopo il Barcellona. Gli anni ottanta furono caratterizzati da continui avvicendamenti in seno alla presidenza e alla panchina del club: tra il 1980 e il 1982 si susseguirono infatti quattro presidenti e altrettanti allenatori, prima del ritorno di Vicente Calderón che richiamò Aragonés alla guida della squadra. Al primo posto svetta Sixto Peralta, arrivato nel 2000 in nerazzurro ma che raccolse appena quattro presenze tra Inter e Torino. Quando c’è lui, si corre per il secondo posto. Al secondo posto invece si posiziona Beppe Bergomi; 754 presenze e 29 gol per l’attuale commentatore televisivo a Sky Sport. A dominare la classifica dei giocatori con più presenze nella storia dell’Inter troviamo ovviamente l’attuale vice presidente nerazzurro Javier Zanetti: 858 partite e 28 gol nella sua lunga carriera a Milano.
IL PSG SOGNA CRISTIANO RONALDO – Altra storia la voglia del Psg di strappare Cristiano Ronaldo al Real Madrid. Negli stessi anni, il club raggiunse anche per due volte le semifinali di Copa del Rey in questo decennio, venendo eliminati rispettivamente dal Getafe e Atlético Madrid nel 2008 e nel 2010 (in entrambe le occasioni la squadra che eliminò il Racing fu poi sconfitta in finale). All’andata vinse sempre la Roma per 2-1, l’unico successo dei giallorossi in casa contro il Real Madrid. Infatti, la rete che ha segnato contro il Bordeaux, che non è servita purtroppo ad evitare la sconfitta per 2-1, ha però un significato veramente speciale. Modibo Diakité, un gigante per la difesa di Montella. UEFA, chiudendo il campionato al decimo posto, registrando un prolifico attacco, con Gabriel Batistuta che si laureò capocannoniere del campionato con 26 reti, maglia real madrid 2025 e una difesa poco efficace. Con 25 reti, Petrone si consacrò capocannoniere del torneo a pari merito con Angelo Schiavio.
Tuttavia, in seguito ad un infortunio occorso durante una gara contro la Real Sociedad, viene sottoposto ad un intervento chirurgico che lo avrebbe tenuto fuori dal campo per un cospicuo periodo di tempo. 5.Chi sono i 10 giocatori che hanno indossato la maglia dell’Inter per più tempo? Uno di questi è Javier Zanetti, ad oggi il giocatore con più presenze nella storia dell’Inter e che ha avuto l’onore di alzare l’ultima Champions League conquistata dai nerazzurri nel 2010. Un grande apporto lo diede anche il “Fenomeno” Ronaldo, che però riuscì ad alzare un solo trofeo con la maglia dell’Inter, la Coppa Uefa nel 1998. Importante anche Esteban Cambiasso, vero e proprio regista dell’Inter del ‘Triplete’, ma anche Lothar Matthaeus, protagonista della squadra allenata da Giovanni Trapattoni. Il successo dell’Olimpia non si limitò alla scena internazionale: dal 1978 al 1983 la squadra riuscì a vincere sei campionati paraguayani di fila (battendo il loro stesso record fissato nel 1956-1960 di cinque titoli consecutivi). Quelli più rimasti impressi ai tifosi sono Helenio Herrera, guida dal 1960 al 1968 per poi ritornare nella stagione 1973-1974. Con lui l’Inter vinse tre scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali.
I lupacchiotti sono i vice campioni in carica, l’anno scorso sono andati infatti vicinissimi alla vittoria del titolo, ma nella meravigliosa finale giocata contro l’Atalanta i giallorossi non sono riusciti a rimontare il doppio vantaggio bergamasco. Nelle prime 4 giornate (e nello 0-0 casalingo contro il Siviglia) la Juventus ha sempre affrontato 3 attaccanti nella prima linea di pressione. Una stagione che poteva darci qualche soddisfazione rovinata dalla società che non ha avuto il buon senso di licenziare un tecnico che palesemente gli rema contro e da questi ragazzini viziati che pensano solo ai soldi e alle donne ma quando vanno in campo dimostrano quello che sono: dei viziati senza palle. Un flop assoluto dato che raccoglie appena otto presenze di cui una solo in Serie A. Lascia l’Inter a gennaio 2001. Qualche mese dopo arriva a Milano Gonzalo Sorondo. Tello 2 – Solo un infinito campionario di passaggi sbagliati. E in più inventa quei prodigiosi calci di punizione, frutto di un esercizio infinito. Fino ad ora 42 le presenze del bosniaco, che dopo la prestazione da dimenticare nella finale di Cardiff ha preso comunque le chiavi del centrocampo juventino in mano, diventando a dir poco fondamentale. Il primo arriva nel 1997-1998, quando in finale di Coppa Uefa batte la Lazio grazie ad una grande prestazione di Ronaldo.