Il progetto di una Coppa del Mondo figurò nei progetti della FIFA sin dalla sua fondazione nel 1904, e vide la sua nascita nel 1930 sotto la spinta data dal torneo olimpico di calcio. Innumerevoli furono le opere portate al termine negli anni trenta in brevissimo tempo, a coordinare i progetti fu chiamato l’architetto Ugo Tarchi della reale accademia di Brera, che in particolare curò lo studio urbanistico e la costruzione di piazza Impero, con il maestoso Palazzo del Fascio caratterizzato dall’alta torre centrale, su progetto dell’architetto Ernesto Lapadula. Del vecchio borgo medievale rimase solo la conformazione urbanistica, fatta di strade strette, scale e vicoli, una parte delle mura bizantine presso la Chiesa del Santissimo Trovato, il portale in stile gotico del vecchio duomo di San Giorgio, ubicato attualmente vicino ai Giardini Iblei, Porta Walter, di recente costruzione, e i resti del castello federiciano, poi completamente asportati nel primo decennio del Novecento per far posto alla costruzione del Distretto Militare, attivo durante la prima guerra mondiale, che attualmente ospita i locali della succursale facoltà di Agraria dell’Università di Catania.
Trovato, il portale di epoca sveva e la torre campanaria nella chiesa di San Francesco all’Immacolata, il portale dell’antica chiesa di San Giorgio, unico avanzo dell’antico tempio; la porta Walter, una delle porte che si aprivano nella cinta muraria di epoca bizantina; un piccolo portale gotico murato all’esterno della chiesa di Sant’Antonino; le cappelle annesse a una delle navate della chiesa di Santa Maria delle Scale; le sculture all’interno della sagrestia del Duomo di San Giorgio, datate 1570 attribuite ad Antonio Gagini, figlio del grande Antonello Gagini, morto nel 1536; alcuni frammenti della lapide del conte Bernardo Cabrera. Di tutte le strutture edificate fra la tarda antichità e la fine del Seicento esistono solo frammenti: un breve tratto della cerchia di mura, nelle vicinanze della chiesa del S.S. Nel 1848 insieme alle città di Modica e di Scicli si ribellò al governo borbonico, al fine di ottenere la libertà e l’indipendenza dell’Isola. Nel 1889 nasce la Banca Popolare Cooperativa di Ragusa, primo embrione dell’attuale Banca Agricola Popolare di Ragusa; la banca nacque grazie alle ingenti ricchezze e alla florida agricoltura che appartenevano all’ormai ex contea e divenne subito un polo importante di riferimento per tutta l’economia iblea. Paolo Balsamo esperto viaggiatore nel 1808 visitò la contea.
Nel 1860 furono inviati immediatamente dei volontari armati in aiuto di Garibaldi che era appena sbarcato a Marsala e dunque entrò a far parte del Regno d’Italia sotto la guida del senatore Corrado Arezzo de Spuches di Donnafugata. L’antico simbolo della popolazione Iblea era la lucertola, che deriva dalla famosa Ibla Galeota o Herea. Quella pianta era un superbo summaneira, uno dei più colossali che s’incontrano nelle foreste brasiliane, dalla corteccia bianchissima ed i rami assai nodosi, disposti simmetricamente ed il tronco sorretto alla base da grosse radici, specie di sproni naturali che si elevano fino ad otto ed anche a dieci piedi dal suolo formando una serie di scompartimenti entro i quali possono trovare comodamente rifugio due e anche più persone. Il 6 maggio 1950 con regolare bolla pontificia, Ragusa è stata eretta alla dignità di diocesi, grazie al sagace e costante impegno di monsignor Carmelo Canzonieri, allora parroco di San Giovanni Battista divenuto in seguito vescovo ausiliare di Messina prima e di Caltagirone poi, ricavandone il territorio dall’arcidiocesi di Siracusa e dalla diocesi di Noto.
La maggior parte del patrimonio artistico, con la sola eccezione della cattedrale di San Giovanni Battista e di qualche palazzo settecentesco, si trova nel quartiere antico di Ibla. Il 4 gennaio 1945, la giovane Maria Occhipinti diede origine ad una rivolta popolare; infatti la donna, incinta di cinque mesi, si stese a terra davanti ad un camion militare, ed in tutta la città scoppiò una violenta sommossa, soprattutto nelle zone più popolari e in particolare nel quartiere soprannominato Russia. A causa di una forte dialettica politica, a Ragusa si impose il fascismo, provocando una risposta violenta analoga a quella padana. Lo stesso argomento in dettaglio: Monumenti di Ragusa. Al lato della Cattedrale si trova il Monumento ai Caduti, opera in bronzo dello scultore Sindoni, su basamento rivestito di marmo, inaugurato il 12 maggio del 1924 in occasione della prima visita a Ragusa di Benito Mussolini. La prima parte di stagione risulta positiva per la squadra, che alla fine del girone d’andata si trova in una posizione di classifica relativamente tranquilla, ma nel girone di ritorno la squadra cala e si ritrova immischiata nella lotta per evitare retrocessione. Non si esagera quando si sostiene che la squadra di calcio, a Napoli, è la «bandiera» che raccoglie ed esprime, almeno nei ceti più popolari e meno colti, ma non solo in questi, i sentimenti e i risentimenti della lunga e complessa storia della città.
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